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L’umore in quarantena: riflessioni di un naturopata

Riguardo l’umore in quarantena si potrebbe scrivere molto. In questa prolungata quarantena ho raccolto decine e decine di testimonianze (via Skype), ho ascoltato i problemi di chi ha perso familiari, di chi ha perso il lavoro e di chi semplicemente non ne può più di stare a casa.

Quello che è venuto fuori dalle testimonianze varie è stato che, se nei primi momenti c’è stata paura ma anche grinta, speranza per una ripresa rapida, maggior senso di appartenenza al paese, in questi ultimi giorni c’è stato un riscontro che mi ha sorpreso: 

I Disturbi di Personalità sono in forte ascesa, in un quadro che vede la scomparsa di una libertà personale per motivi di “sicurezza pubblica” lascia dentro di noi spazio all’aggressività e alla prevaricazione. Gran parte della popolazione in questi giorni soffre di disturbi “psicosomatici”, sommando poi insonnie, fobie, attacchi di panico, forme maniacali, in generale etichettate come ansioso-depressive, ecco che possiamo definire un nuovo quadro di malattie sociali come ulteriore effetto collaterale del Covid-19, ancor più grave, a mio personale parere, dello stesso virus. Davvero singolare come cosa e tutti nella stessa settimana, cioè a circa 45 giorni di quarantena.

L’umore in quarantena: cosa è cambiato a livello organico?   Andiamo ad analizzare

L’essere umano possiede una miriade di recettori posti sulle membrane delle cellule e soprattutto del sistema immunitario che lo rendono molto sensibile alle stimolazioni/inibizioni trasmesse dai neuropeptidi e dai neurotrasmettitori.  Essendo questi in gran parte legati a stati emozionali dell’individuo, siano essi acuti o persistenti, possiamo renderci conto di quanto le emozioni siano in grado di gestire le reazioni del nostro organismo e del nostro sistema immunitario. In particolare, l’attivazione continua di neuroni emittenti sostanze immuno-depressive come la bombesina (ma anche il GABA, la Glicina, il Neuropeptide-Y etc.), porta a ridurre l’efficienza del sistema immunitario e all’alterazione del sistema nervoso.

La Bombesina

La Bombesina in particolare agisce attivando i recettori BBR1, BBR2 e BBR3 accoppiati alla proteina G nel cervello e nel tratto gastrointestinale (dove stimolano il rilascio di gastrina). A livello fisico la bombesina causa rigidità muscolare, disregolazione della pressione arteriosa e degli zuccheri, prurito diffuso, alterazione della termoregolazione (sbalzi di temperatura) e crescita cellulare anormale.

A livello emotivo indica invece INIBIZIONE, CHIUSURA, RIFIUTO, RISENTIMENTO CRONICIZZATO. La rabbia acuta è mediata dalla noradrenalina, quella mediata da bombesina invece è quella cronicizzata. In questo caso la persona non reagisce, ma cova dentro la sua rabbia. Se poi si aggiunge una mancanza di gratificazione in quello che sta facendo, avremo contemporaneamente il neuropeptide Y alto che darà un continuo stimolo di fame.

Ci sono persone che già di base hanno la bombesina alta, come si riconoscono? Soggetto rancoroso, che non perdona mai, che tiene attivo un “rosicamento” continuo verso chi ha creato l’evento, anche a distanza di decenni. Queste persone sono quelle che “scoppiano” prima in una condizione di reclusione, tutte le altre dovranno prima raggiungere un limite di saturazione, estremamente variabile da persona a persona. 

Cosa possiamo fare?

A livello fisico sarà utile fare passeggiate quotidiane al sole, esercizi fisici. Il movimento libera la bombesina dall’organismo mentre lo yoga e tutte le forme di meditazione aumentano incredibilmente la nostra tolleranza. Anche tutte le forme d’arte aiutano a veicolarla nel modo giusta. Ecco che dipingere, scrivere, ricamare, fotografare etc diverranno parte della nostra terapia “anti-bombesinica”.

A livello alimentare assumere cibi freschi, vivi, di stagione. Gli agrumi sono un esempio di esplosione di vitalità e libertà e la donano a chi ne fa uso. Sia sotto forma di frutto, di estratto fresco o anche sotto forma di oli essenziali (petitgrain, lime, bergamotto). Allo stesso modo i germogli e i semi contengono la forza esplosiva della nascita nel loro patrimonio genetico in qualsiasi forma di assunzione.

A tal riguardo, gli oli Essenziali che rappresentano l’essenza dei vegetali, ci insegnano la resilienza delle piante da cui derivano, incapaci di muoversi per loro natura, ma resistenti a tutti gli agenti atmosferici che le colpiscono. 

Cosa evitare?

Evitare invece quei cibi che hanno maturato sotto lo stimolo della bombesina e cioè tutti quei cibi nati da cattività:

  • pesce di allevamento, che vivono in migliaia in piccole vasche
  • frutta e verdura fuori stagione quindi vissuta sotto serra o in ambienti che mimano le condizioni fisiologiche del vegetale
  • carne di animali vissuti in cattività
  • derivati di animali vissuti in cattività. 

È impensabile che un uovo nato da una gallina chiusa in gabbia, con le ali compresse h24, sottoposta a luce e cibo artificiali, non esprima senso di costrizione in esso. È follia pensare che non ci riguardi il vissuto di ciò che introduciamo nel nostro organismo e che quindi diverrà parte di noi! Tutti insieme possiamo fare la differenza, possiamo ritornare ad acquistare dai produttori e portare il mercato ad abbandonare i criteri di allevamenti e colture intensive.

Articolo scritto dal naturopata Sebastiano Chiavazzo email: sebastiano.chiavazzo@gmail.com

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